SILVIO ZILIOTTO, "La sentinella del piccolo popolo. Storia di Miroslav Krleza, l'uomo che visse sette vite", Infinito

"TRIESTE. INCROCI LETTERARI" In collaborazione con la Comunità Croata di Trieste-Hrvatska Zajednicau Trstu. Con Silvio Ziliotto dialoga Marijana Sutic.

  18:00
Ubik Trieste
  Locandina
Galleria Tergesteo - Piazza della Borsa 15, 34121 Trieste (TS), Italia

La sentinella del piccolo popolo. Storia di Miroslav Krleza, l’uomo che visse sette vite

Ziliotto Silvio

Infinito Edizioni (2019)
14,00 €
 9788868613327
La sentinella del piccolo popolo. Storia di Miroslav Krleza, l’uomo che visse sette vite
Miroslav Krleža (1893-1981) è stato il più grande letterato del Novecento croato. Saggista, critico, drammaturgo, poeta, scrittore, anticipatore di correnti e pensiero, è stato spesso censurato per il suo anti-militarismo e le sue critiche graffianti sia sotto l'Impero austro-ungarico che durante il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Espulso dal Partito comunista jugoslavo nel 1939, avversato e scampato alla fucilazione del regime ustasa croato alla fine della seconda guerra mondiale, fu perdonato da Tito che lo volle alla guida della politica culturale del nuovo Stato socialista jugoslavo. Attraverso la sua vicenda umana e la sua incredibile produzione letteraria, Krleža si presenta come figlio e sentinella di un piccolo popolo, ma al contempo intellettuale mitteleuropeo tra i più innovativi e apprezzati. "Silvio Ziliotto ha scritto un ampio e ben articolato testo sulla storia e il valore del più importante (e straripante) autore della letteratura croata del XX secolo: Krleža il ribelle, il rivoluzionario, l'escluso, il salvato, l'intellettuale ufficiale, il sopravvissuto (a se stesso), il decano di Zagabria". (Silvio Ferrari) "Si può leggere questo libro come un risarcimento critico a uno scrittore ingiustamente trascurato, come la storia di un intellettuale libero che viene mai totalmente addomesticato dal potere, come la vicenda di un artista profondamente radicato nella cultura della propria nazione che però si rifiuta di diventare nazionalista e anzi aspira a farsi sempre più europeo. lo l'ho letto come la vicenda di un uomo che aveva intuito l'approssimarsi di una catastrofe". (Roberto Borghi).